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Green House da sempre punta alla sensibilizzazione in tema di ambiente e rispetto

Il Green Deal europeo mira a rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050.  

Per rendere giuridicamente vincolante questo obiettivo, la Commissione ha proposto la  legge europea sul clima, che fissa anche un nuovo e più ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. 

Per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, le emissioni devono essere ridotte in tutti i settori, dall’industria e dall’energia ai trasporti e all’agricoltura. I cambiamenti climatici sono una minaccia globale e possono essere affrontati solo con una risposta globale. 

La produzione e l’utilizzo di energia rappresentano oltre il 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE.  

La decarbonizzazione del sistema energetico dell’UE è pertanto fondamentale per conseguire i nostri obiettivi climatici per il 2030 e realizzare la strategia a lungo termine dell’UE che punta a conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050. 

Il Green Deal europeo si concentra su 3 principi fondamentali per la transizione verso l’energia pulita, che contribuiranno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini: 

  1. garantire un approvvigionamento energetico dell’UE sicuro e a prezzi accessibili 
  1. sviluppare un mercato dell’energia pienamente integrato, interconnesso e digitalizzato 
  1. dare la priorità all’efficienza energetica, migliorare il rendimento energetico dei nostri edifici e sviluppare un settore energetico basato in larga misura sulle fonti rinnovabili
Improve clean energy

I principali obiettivi della Commissione a tal fine sono i seguenti: 

  • Decarbonizzare il settore energetico, in quanto la produzione e l’uso dell’energia rappresentano oltre il 75 per cento delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE; 
  • Ristrutturare gli edifici, infatti il 40 per cento dei consumi energetici riguarda proprio le case;  
  • Sostenere l’industria in un processo di economia verde perché al momento nel comparto si utilizzano solo il 12 per cento di materiali riciclati;  
  • Rendere il sistema dei trasporti più pulito: oggi dalla mobilità arrivano il 25 per cento delle emissioni.  

La Commissione europea ha adottato una serie di proposte per trasformare le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità in modo da ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. 

Il Green Deal europeo accrescerà il benessere e migliorerà la salute dei cittadini e delle generazioni future offrendo: 

Ondata di ristrutturazioni 

Gli edifici ristrutturati e sostenibili nell’UE contribuiranno a spianare la strada a un sistema energetico decarbonizzato e pulito, poiché gli edifici sono una delle maggiori fonti di consumo energetico in Europa, responsabili di oltre un terzo delle emissioni dell’UE. Ma solo l’1% degli edifici viene sottoposto a una ristrutturazione energeticamente efficiente ogni anno, quindi un’azione efficace è fondamentale per rendere l’Europa climaticamente neutra (emissioni nette zero) entro il 2050. 

Attualmente, circa il 75% degli edifici nell’UE non è efficiente dal punto di vista energetico, ma l’85-95% degli edifici di oggi sarà ancora in uso nel 2050. 

La ristrutturazione degli edifici sia pubblici che privati ​​è un’azione essenziale ed è stata individuata nel Green Deal europeo come un’iniziativa chiave per promuovere l’efficienza energetica nel settore e raggiungere gli obiettivi prefissati. 

Data l’alta intensità di manodopera del settore delle costruzioni, che è in gran parte dominato dalle imprese locali, anche le ristrutturazioni edilizie possono svolgere un ruolo cruciale nella ripresa economica europea dopo la pandemia di COVID-19. Per avviare la ripresa, il piano di risanamento della Commissione intende sostenere ulteriormente i lavori di ristrutturazione degli edifici dell’UE. 

Per perseguire questa duplice ambizione di guadagno energetico e crescita economica, nel 2020 la Commissione ha pubblicato una nuova strategia per promuovere la ristrutturazione denominata “Un’ondata di rinnovamento per l’Europa: rendere più ecologici i nostri edifici, creare posti di lavoro, migliorare la vita”. 

Questa strategia mira a raddoppiare i tassi annuali di rinnovo energetico nei prossimi 10 anni. Oltre a ridurre le emissioni, questi lavori di ristrutturazione miglioreranno la qualità della vita delle persone che vivono e utilizzano gli edifici e dovrebbero creare molti posti di lavoro verdi aggiuntivi nel settore delle costruzioni. 

Con quasi 34 milioni di europei che non possono permettersi di riscaldare adeguatamente le proprie case, la ristrutturazione affronta anche la povertà energetica. Può affrontare la salute e il benessere delle persone vulnerabili riducendo le loro bollette energetiche, come indicato nella raccomandazione della Commissione sulla povertà energetica, anch’essa parte della strategia dell’ondata di rinnovamento. 

Parallelamente alle ristrutturazioni, anche le costruzioni di nuovi edifici devono soddisfare i requisiti di efficienza energetica e di attenzione nell’uso dei materiali costruttivi. La bioedilizia svolge e svolgerà un ruolo fondamentale in tal senso. 

Si parla di un’architettura rispettosa del clima. 

L’iniziativa dell’ondata di ristrutturazioni si baserà sulle misure concordate nell’ambito del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”, in particolare l’obbligo per ogni paese dell’UE di pubblicare una strategia di ristrutturazione edilizia a lungo termine, altri aspetti della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia e -aspetti relativi ai piani energetici e climatici nazionali di ciascun paese dell’UE. 

L’impegno che noi di Green House portiamo avanti, oltre alla sensibilizzazione attraverso l’informazione, è volto ad aumentare la cultura della sostenibilità e del costruire con materiali che possano rientrare nell’economia circolare. 

«L’edilizia può fare tantissimo, perché è il comparto dell’economia, soprattutto in Europa, che emette circa il 40 per cento di gas climalteranti - ha spiegato Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana - per cui intervenendo sulle nostre case risolviamo una bella fetta del problema e oltretutto in maniera permanente». 

Dagli involucri, ai serramenti fino alle energie rinnovabili: oggi la proposta tecnologica non manca e «risulta vincente su tutti i fronti», ha ribadito Luca Mercalli, che nell’intervista ha elencato le soluzioni più efficaci. 

«Il settore della bioedilizia sta crescendo - ha commentato Paolo Rava, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica (ANAB)– costruire in modo bioecologico vuol dire utilizzare materiali sostenibili come il legno, l’ intonaco di calce e terra oppure le fibre come la canapa, il sughero, la lana di roccia per coibentare». 

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