L’Overshoot Day, cioè il giorno dell’anno nel quale entriamo ufficialmente in debito con gli ecosistemi naturali per le risorse che consumiamo, quest’anno, il 22 agosto, quasi un mese dopo rispetto all’anno scorso, quando era stato fissato al 19 luglio. Sono stati i lockdown causati dalla pandemia di Covid-19 che ci hanno bloccati in casa che hanno paradossalmente consentito al Pianeta di respirare un po’ più a lungo. La cattiva notizia è che questa riduzione non può essere considerata un successo. Negli anni, infatti, questo giorno si è spostato sempre più indietro nel calendario.
Anche e soprattutto le nostre abitazioni contribuiscono a determinare l’impronta ecologica dell’umanità. Il consumo di energia elettrica, o meglio, a monte, la sua produzione, comporta naturalmente l’impiego di combustibili fossili e altri agenti inquinanti che, data la tossicità delle emissioni, comportano un notevole impatto ambientale. Oltre all’anidride carbonica, la produzione di energia elettrica (e, conseguentemente, i suoi livelli di consumo presso la popolazione in KWh) da fonti non rinnovabili, è causa di ulteriori fattori inquinanti: dai gas di scarto prodotti dalla combustione al nucleare, con la produzione di scorte che possono presentare livelli residui di radioattività per milioni di anni.
Per approfondire l’argomento consulta il nostro articolo.
Per ogni kWh di energia prodotta in Italia, in media vengono emessi circa 465 grammi di anidride carbonica equivalente.
Quando parliamo di bioedilizia e dei suoi vantaggi, ci riferiamo spesso alle Classi Energetiche A: le classi più virtuose. Nella classificazione energetica degli edifici, la classe energetica A (ulteriormente suddivisa nelle classi A1, A2, A3 ed A4) rappresenta l’eccellenza sotto il profilo dell’abbattimento dei consumi e della tutela dell’ambiente. Una casa in classe A è un’abitazione ad impatto energetico quasi pari a zero: non vi è il minimo spreco di kWh di energia elettrica.
Sfortunatamente però, le classi ancora troppo diffuse nelle nostre realtà territoriali, sono: la Classe energetica G, caratterizzata da un consumo superiore a 350 kWh/mq all’anno, è quella meno efficiente dal punto di vista energetico: vi rientrano i vecchi immobili in muratura privi di coibentazione, non dotati di riscaldamento o con caratteristiche strutturali tali da non garantire il mantenimento del calore al loro interno;
Classe E, la classe più diffusa: Tipica degli edifici costruiti tra gli anni ’70 e gli anni ’90 e caratterizzata da un consumo compreso tra 200 a 260 kWh/mq all’anno, la classe energetica E riguarda le abitazioni in cui è presente una caldaia a metano che, in tempi non recentissimi, è andata a sostituire quella a gasolio.
La Cop26 lancia l’allarme: c’è urgente bisogno di cambiamento. Noi di Green House vogliamo essere insieme a voi promotori del cambiamento nello stile di vita, a partire proprio dalle nostre abitazioni, al fine di migliorare l’impronta ecologica dell’umanità.