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Quante volte ci siamo sentiti porre la fatidica domanda “ma queste case prendono a fuoco?”. Tante, anzi tantissime. Ciò sta a dimostrare quanto siano radicati i pregiudizi e quanta fatica costi provare a sradicarli. 

E se vi dicessimo che paradossalmente sono i materiali metallici a dover essere protetti ed isolati con il legno al fine di garantire elevata resistenza al fuoco?

Il pregiudizio sul legno come materiale combustibile non deve trarre in inganno rispetto alle reali caratteristiche di resistenza rispetto agli altri materiali: infatti in caso di incendio, il legno si carbonizza in superficie proteggendo la sua struttura interna. Questo strato di carbone protettivo rallenta la velocità della fiamma, fungendo da isolante e preservando la staticità strutturale che non viene compromessa, al contrario di quanto accade all’acciaio e al cemento che non bruciano, ma il materiale subisce un rapido deterioramento delle caratteristiche meccaniche.

resistenza al fuoco elementi costruttivi in legno

Cosa accade al legno quando brucia?

In caso di incendio sulla superficie del legno si forma uno strato carbonizzato con bassissima capacità conduttiva al calore e conseguente effetto rallentante sulla combustione. Contrariamente a molti materiali considerati erroneamente “antincendio” il legno è un elemento che brucia, ma mantenendo inalterata la sua struttura molecolare. Il materiale mantiene una buona capacità isolante al calore e non cede improvvisamente e senza preavviso, come molti materiali. Il punto di forza è che la superficie carbonizzata rallenta il propagarsi della combustione. Ecco perché possiamo affermare che il legno è resistente in modo deciso e prolungato al fuoco.

I numerosi test hanno dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che gli edifici realizzati in legno hanno caratteristiche meccaniche di resistenza al fuoco nettamente migliori rispetto agli edifici costruiti in edilizia tradizionale, ovvero utilizzando materiali come cemento e acciaio. 

Durante un classico test una parete in legno, sul lato interno dell’edificio, è stata sottoposta ad un incendio durato oltre 2 ore. La temperatura all’interno dell’involucro ha toccato un picco di 1075°. All’interno, dopo oltre due ore di incendio, la parete non aveva minimamente perso le proprietà statiche!

Ma per convincervi ulteriormente, vediamo cosa accade agli altri materiali.

Cosa accade ad un edificio in acciaio?

Se sottoposto a un drastico aumento della temperatura, l’acciaio subisce una rapida perdita della sua stabilità. Sebbene l’acciaio sia classificato come materiale da costruzione non infiammabile, senza adeguate protezioni il suo tempo di resistenza al fuoco è di brevissima durata. A causa della sua alta conducibilità al calore, dopo soli 5 minuti di esposizione al fuoco l’acciaio raggiunge circa i 500°. Questa rappresenta la cosiddetta temperatura critica per questo materiale. Dopo 10 minuti di incendio la costruzione in acciaio collassa su sé stessa.

Ed al cemento?

A causa della sua composizione il cemento è classificato come materiale da costruzione non infiammabile, pur contenendo al suo interno il pericoloso acciaio. La capacità conduttiva al calore del cemento è di 2,1 W/mk, contro i 60 W/mK dell’acciaio, fattore da non trascurare in presenza di componenti in cemento armato e, in particolare, in calcestruzzo precompresso.

Confronto legno/metallo

La risposta è sempre una: edilizia sostenibile di qualità.

L’edilizia sostenibile di qualità è in grado di offrire livelli di sicurezza elevatissimi non solamente per quanto riguarda la resistenza sismica, ma anche in caso di incendi molto gravi. Per questo risulta fondamentale utilizzare dei materiali CERTIFICATI e di qualità in fase costruttiva. Noi di Green House utilizziamo da sempre accorgimenti essenziali per la costruzione di edifici antincendio, grazie alle proposte delle maggiori aziende specializzate. Le strutture in legno, come già discusso e dimostrato, opportunamente progettate, garantiscono elevate prestazioni anche in condizioni di incendio.

Il legno è un materiale combustibile che brucia lentamente: in condizioni di incendio si ha riduzione di sezione resistente ma la parte non interessata dalla carbonizzazione rimane efficiente. I materiali metallici, a differenza di quanto si possa credere, subiscono una drastica riduzione delle capacità meccaniche in presenza di elevate temperature.

Perché utilizzare le giunzioni a scomparsa.

Staffe ALU

Le giunzioni fra elementi in legno devono assicurare resistenza statica, affidabilità in condizioni di incendio e garantire un buon risultato anche dal punto di vista estetico. 

Ecco perché è fondamentale proteggere la connessione metallica ed isolarla con il legno. Essa infatti, adeguatamente protetta, non subisce riduzione di resistenza e mantiene intatte le proprietà meccaniche per il tempo richiesto. La giunzione metallica direttamente esposta invece ha resistenza molto limitata (solitamente 15 minuti).

I test in laboratorio dell’Università degli studi di Trento hanno dato origine ad una campagna sperimentale con l’obiettivo di verificare il reale comportamento delle staffe ALU ed elaborare un modello numerico che potesse correlare ipotesi teoriche e risultati delle prove di laboratorio.

Caratteristiche di queste giunzioni a scomparsa sono la vastità dei campi d’impiego: esistono infatti giunzioni legno-legno e legno-calcestruzzo, il montaggio rapido con un fissaggio semplice e veloce e l’invisibilità. La giunzione a scomparsa garantisce infine un’estetica appagante.

Non dimentichiamo il requisito fondamentale di resistenza al fuoco, se adeguatamente protette dal legno.

Giunzione a scomparsa legno-legno.

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